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giovedì 24 luglio 2014

Un emigrante di prua nella provincia schiva

 

 

 

 

Ogni volta che mi trovo a guardare le fotografie dei gommoni strapieni di disperati che approdano sulle nostre coste alla ricerca della sopravvivenza, ricordo di essere nato in una regione povera, quando ancora numerosissimi erano i miei compaesani costretti anch’essi ad emigrare per sopravvivere.

Io stesso ho natural sildenafil citrate, sertraline without prescription. avuto due zii paterni emigrati da Sant’Agata dei Goti a Filadelfia per sfuggire alle ingiustizie della terra natia.

Dalle nostre regioni povere partivano i poveri più intraprendenti e più disperati, investendo i miseri risparmi nell’acquisto dei biglietti che li avrebbero strappati per sempre alle loro radici. Come oggi i libici e i siriani, così ieri i nostri emigranti erano stivati nel fondo dei transatlantici, accanto alla sala-macchine rumorosa e puzzolente, dove avrebbero trascorso settimane, ammucchiati come bestie, sottratti alla vista dei passeggeri di prima classe, che ne sarebbero rimasti disgustati. E quando questi privilegiati si ritiravano per il pranzo nel loro lussuoso ristorante, solo allora era consentito ai nostri emigranti di salire sul ponte per una boccata d’aria.

Appena emersi dai boccaporti e usciti all’aria aperta, alcuni di loro, i più provati dallo strappo, i più nostalgici, quasi per riflesso condizionato si dirigevano a poppa, con lo sguardo inchiodato all’orizzonte dal quale provenivano. Erano gli emigranti di poppa: quelli segnati per sempre dallo spaesamento. Altri, più determinati, correvano a prua nella speranza di essere i primi a scorgere all’orizzonte il profilo della terra promessa. Erano gli emigranti di prua: quelli che ci hanno preceduto nella ricerca di una vita migliore.

Emigrante di prua dovette essere Giovanni De Blasio, nonno di Bill, quando partì da Sant’Agata nel 1905, sognando una terra in cui persino il nipote di un immigrato potesse diventare sindaco di New York.

Sant’Agata è un paese particolare in un’area particolare come il Sannio, abitato da un popolo irriducibile, che già nel 321 a.C. preferì umiliare l’esercito Romano con le Forche Caudine, invece di annientarlo. Tito Livio descrive dettagliatamente la geografia di Sant’Agata dove l’esercito romano fu sconfitto: “Due gole profonde, strette, ricoperte di boschi, congiunte l’una all’altra da monti che non offrono passaggi, delimitano una radura abbastanza estesa, a praterie irrigate, nel mezzo della quale si apre la strada; ma per arrivare a quella radura bisogna prima passare attraverso la prima gola; e quando tu l’abbia raggiunta, per uscirne, o bisogna ripercorre lo stesso cammino o, se vuoi continuare in avanti, superare l’altra gola, più stretta e irta di ostacoli”.

Imbottigliati nelle due gole di Sant’Agata, i romani si arresero, condannandosi a una punizione infamante e memorabile da parte dei sanniti. Riferisce ancora Tito Livio: “Furono fatti uscire dal terrapieno inermi, vestiti della sola tunica: consegnati in primo luogo e condotti via sotto custodia gli ostaggi. Si comandò poi ai littori di allontanarsi dai consoli; i consoli stessi furono spogliati del mantello del comando… Furono fatti passare sotto il giogo innanzi a tutti i consoli, seminudi; poi subirono la stessa sorte ignominiosa tutti quelli che rivestivano un grado; infine le singole legioni”.

Tuttora il popolo sannita resta diverso: l’unico in Campania che migliora, in una regione dove tutto peggiora. L’indice più esauriente e attendibile sulla qualità della vita nelle 107 province Italiane è fornito ogni anno da una scrupolosa ricerca del “Sole 24 Ore”. Se ne deduce che Napoli è all’ultimo posto, ma che anche le altre quattro province campane sono piazzate molto male. Però si differenziano tra loro se si compara la situazione attuale con quella di dieci anni fa. Mentre Napoli è precipitata dall’80° al 107° posto, retrocedendo di ventisette punti; mentre Caserta è peggiorata di undici punti e Avellino di cinque punti; mentre Salerno è rimasta stabile al disonorevole 93° posto, solo la provincia di Benevento è migliorata di ben ventuno punti, risalendo dal 102° all’82° posto. Sicché oggi questa provincia, autentica e schiva, offre la migliore qualità della vita fruibile in Campania.

Tutto ciò che i media riportano di Bill De Blasio rivela un carattere e un’umanità profondamente sannite. Prima di lui solo un altro americano  oriundo di Sant’Agata aveva raggiunto in America una discreta notorietà. Si tratta di Robert Alda, nome d’arte di, figlio del barbiere santagatese Antonio Alfonso D’Abruzzo, detto Antony. Il nostro Robert, nato a New York nel 1914 e morto a Los Angeles nel 1986, fu attore cinematografico, teatrale e televisivo. Al cinema interpretò il ruolo del grande Gershwin nel film Rapsodia in blu e recitò accanto a Gina Lollobrigida nel film La donna più bella del mondo. A teatro si distinse grazie alla brillante interpretazione del giocatore Sky Masterson, protagonista della commedia musicale Guys and Dolls con cui vinse un premio prestigioso. In televisione divenne famoso per interpretazioni in telefilm come Alfred Hitchcock presenta o come Love Boat.

Oggi Bill De Blasio mette piede in quella Sant’Agata da cui trae la sua essenza sannita e il profilo del suo viso, che sembra scolpito da Mimmo Paladino, sannita a sua volta. Trova un paese bellissimo dove – tranne i Goti che non vi hanno mai messo piede – sono passati normanni e angioini, aragonesi, borboni e piemontesi. Trova un paese originale per la sua struttura urbanistica, arroccata e compatta tra i due valloni descritti a suo tempo da Tito Livio. Un paese mirabile per le sue architetture romane, normanne e barocche. Per il carattere dei suoi abitanti, sobrio e dignitoso. Per il suo modello di vita che, agli antipodi di quello newyorchese, si rinnova nella continuità, ancorato al rifiuto del consumismo e della vita stressante. A Sant’Agata Bill De Blasio, emigrante di prua, potrà capire meglio se stesso, trovandovi le radici del suo spontaneo anticonformismo, del suo schierarsi umanamente, caparbiamente, naturalmente dalla doxycycline online without prescription parte degli ultimi.

Repubblica, 23.07.2014

 

 

 

 

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