Blog

Dovremo convivere a lungo con la guerriglia urbana che man mano convergerà dalle periferie al centro delle nostre città. La sociologia non è una scienza esatta come la fisica, secondo cui l’acqua bolle puntualmente quando raggiunge i cento gradi. Ma, tuttavia, anche la sociologia assicura una certa costanza nei rapporti tra alcune cause ed alcuni effetti. Ghettizzate in uno slum i cittadini più poveri e con la maggiore percentuale di giovani disoccupati, aggiungetevi un paio di campi-profughi e di palazzoni occupati dai rom, riducete al minimo i servizi pubblici, togliete carabinieri e poliziotti, evitate la raccolta dei rifiuti e la manutenzione, trascurate la scuola e ogni altra agenzia di socializzazione. Otterrete Tor Sapienza a Roma e Quarto Cagnino a Milano. Ogni manifestazione di conflitto sociale nei Paesi ricchi nasce dall’iniqua distribuzione della ricchezza, del sapere, del potere, del lavoro, delle opportunità e delle tutele. Nella graduatoria dei 196 Paesi redatta in base al PIL pro-capite, ai primi tre posti vi sono tre paradisi fiscali: il Principato di Monaco (171.000 $), il Liechtenstein (135.000 $ e il Lussemburgo (114.000 $). L’Italia è al 36° posto con 36.000 dollari a testa (si tenga conto che un colosso mondiale come la Cina ha un Pil-pro capite di 4.000 dollari).

 

 

 

Ma in Italia i primi dieci contribuenti hanno la stessa ricchezza di 500.000 famiglie operaie, che includono un numero crescente di disoccupati e sottoccupati. Non c’è bisogno di andare a Tor Sapienza per comprenderne il degrado: basta girare nel centro storico di Roma (il più celebre del mondo, capitale di due Stati, Italia e Vaticano) per constatarne il can you get high on celebrex degrado e immaginare, fatta la tara, quale deve essere il livello cui sono ridotte le periferie. Qui convergono anni di incuria amministrativa, di latitanza dell’ordine pubblico, di crisi galoppante, di trivialità mediatica, di inadeguatezza scolastica, di miopia politica. Se finora gli immigrati fornivano l’esercito di riserva per i lavori disprezzati dagli italiani, ora che la disoccupazione costringe a raschiare il fondo del barile, anche i lavori più marginali diventano area appetibile di conquista e gli immigrati appaiono come ladri di occupazione. Ma, rispetto a Milano, Roma è anche l’epicentro della cristianità e la rabbia fratricida che esplode tra i poveri dimostra anche il fallimento dell’azione pastorale e assistenziale della Chiesa, in palese contraddizione con gli auspici di Papa Bergoglio.