Cinque interrogativi sulla��occupazione in Italia
La��attuale aumento della��occupazione non dipende dal Jobs Act ma dal tipo di incentivi. Nei primi tre mesi del 2015 questi incentivi incoraggiavano le assunzioni a tempo indeterminato e, di conseguenza, aumentA? questo tipo di assunzioni. Nel 2017 gli incentivi hanno incoraggiato le assunzioni a tempo determinato e, di conseguenza, il 90% delle nuove assunzioni hanno riguardato contratti precari. Il Jobs Act intendeva assicurare tutele crescenti mentre crescono solo i contratti senza tutela. Sarebbe positivo se aumentassero i contratti a tempo indeterminato? Nel qual caso, cosa occorre fare per concretizzarli? Ma, nella sostanza della nostra economia postindustriale, esistono ancora i contratti davvero a tempo indeterminato?
Nel 2001 gli occupati erano il 57,1%. Tra il 2001 e il 2018 A? entrata in vigore la legge Biagi, sono stati istituiti e tolti i voucher, A? stato ridotto il cuneo fiscale, A? stato abolito la��articolo 18, A? stata azzerata la��Irap, sono stati dati incentivi per la��assunzione dei giovani. Il solo Jobs Act A? costato 16,7 miliardi. La��Italia A? diventata il Paese europeo con maggiore flessibilitA� contrattuale nel settore privato, con crescente flessibilitA� nel settore pubblico, con un costo del lavoro attestato intorno alla media europea. Dopo tutto questo, oggi gli occupati in Italia sono il 58,4% mentre in Francia sono il 70% e in Germania sono il 79%. Da cosa dipende questo forte divario?
Nel 1891 gli italiani erano 40 milioni e lavorarono 70 miliardi di ore; nel 1991 erano 57 milioni e lavorarono 60 miliardi di ore; nel 2017 erano 61 milioni e hanno lavorato 39,7 miliardi di ore. Nel 2030 gli italiani saranno 62 milioni e la nostra economia, grazie al progresso tecnologico, avrA� bisogno di 35 miliardi di ore di lavoro. Gli italiani in cerca di lavoro saranno 26 milioni. Come raggiungere la piena occupazione da qui al 2030? Come ripartire i 35 miliardi di ore necessarie alla��economia italiana del 2030 dal momento che gli italiani in cerca di lavoro saranno 26 milioni?
Secondo i dati Ocse, un lavoratore italiano lavora mediamente 1.725 ore alla��anno; un francese ne lavora 1.482 e un tedesco 1.371. Ca��A? da chiedersi se questa differenza incide sul fatto anastrozole from uk, methotrexate walmart. che la Germania ha una disoccupazione al 3,8%, la Francia al 9% e la��Italia alla��11% ?
La nostra occupazione giovanile (15-24 anni) A? una delle piA? basse da��Europa (17,7%) mentre la disoccupazione A? una delle piA? alte (32,7%). PoichA� i giovani iscritti alla��UniversitA� non sono considerati disoccupati dalla��ISTAT e dalla��EUROSTAT, puA? essere che la��alto tasso della nostra disoccupazione giovanile dipenda dal bassissimo tasso (40%) di giovani iscritti alla��universitA�?