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sabato 3 febbraio 2018

Italia mia benchA?…

 

Eccellenti performance e imperdonabili defaillance del nostro Paese.

Ogni anno la rivista a�?Internazionalea�? distribuisce la traduzione italiana di un libretto prezioso a�� Pocket World in Figures a�� pubblicato da a�?The Economista�?. I dati della��edizione 2018, avendo il vantaggio di essere i piA? affidabili, hanno perA? lo svantaggio di riferirsi al dicembre 2015. Ma restano tuttavia interessanti perchA� consentono un valido e comodo confronto tra i 196 Paesi del pianeta. Per quanto riguarda la��Italia, essi confermano le nostre eccellenti performances, a fronte delle nostre scarse risorse; ma confermano pure le nostre imperdonabili dA�faillances, a fronte della nostra storia gloriosa. Scarsezza di risorse: siamo appena al 70A� posto per superficie; al 23A�A�per popolazione; al 21A� per persone al mondo che parlano la nostra lingua. Non abbiamo materie prime: niente petrolio, niente ferro, rame, alluminio e meno che mai metalli preziosi.A�Eccellenza di performances: siamo membri del G7 e della��Ocse, dove non si entra per raccomandazioni; siamo 7A�nel mondo per produzione manifatturiera e di servizi; siamo 8A� perA�Pil eA�commercio mondiale di beni. Siamo lerk jet, cialis mauritius. 2A� in Europa per produzione agricola. Con 83,8 anni di speranza di vita, siamo il paese piA? longevo dopo il Giappone. Le italiane vivono 5 anni piA? degli italiani; a fronte di 751mila vedovi, vi sono 3,7 milioni di vedove. Con 50,7 milioni di turisti alla��anno, siamo il 5A� paese al mondo per incoming e 9A� per ricavi da turismo. Insomma, con risorse minime, riusciamo a essere una potenza massima.

Una potenza, perA?, che insiste nelle sue imperdonabili dA�faillances: dopo il Giappone e la Grecia, abbiamo il piA? vistoso debito pubblico; siamo addirittura 44A� per percentuale di occupati; 33A� per Pil pro-capite; 26A� nella��indice di sviluppo umano e 20A� per distribuzione di quotidiani. Ogni italiano lavora annualmente 354 oreA�di un tedesco ma produce 11.169 dollari in meno. Ma il punto piA? debole A? la cultura: siamo in Europa il primo paese per siti Unesco, ma il 12A� per libri pubblicati; solo il 23% degli italiani A? laureata e solo il 40% dei giovani in etA� universitaria sono iscritti alla��universitA� (contro la��86% di Usa e il 79% della Russia). Negli ultimi 7 anni il numero dei nostri professori universitari si A? ridotto del 20%. Infine, ca��A? un buco nero nella nostra coscienza civile, che fingiamo pudicamente di ignorare: siamo al 26A� posto nel mondo per numero di forze armate (e questo rasserena il nostro spirito pacifista) ma siamo la��8A� paese al mondo per esportazione di armi (e questo A? un vulnus inconfessabile per il nostro senso morale).

(tratto dall’agenzia InPiA?)