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mercoledì 21 marzo 2018

Le ragioni del successo del M5S al Sud

 

Il voto dei meridionali al M5S non puA? essere ricondotto a un unico motivo perchA� il Sud unico non A?. In alcune zone e in alcuni ceti sociali segnati da un’indigenza estrema, ha prevalso il bisogno di assistenza immediata, cui ha corrisposto la promessa del reddito di cittadinanza. A? questo il caso delle periferie urbane e dei quartieri degradati in cui i meridionali lavorano fianco a fianco con gli sfruttatissimi immigrati, in condizioni quasi pari. In altre zone afflitte da deindustrializzazione e crisi occupazionale ha prevalso il bisogno di lavoro, cui ha corrisposto la promessa di riduzione dell’orario per riequilibrare il mercato della domanda e dell’offerta.

A? il caso di Taranto, della Sicilia orientale, del Sulcis. In altre zone ancora, scosse dall’indignazione verso la Casta sempre piA? arrogante e impopolare, ha prevalso il bisogno di liberarsene, cui ha corrisposto la fiducia in un Movimento che ha come regola il limite biennale del mandato parlamentare e che ha la maggioranza dei parlamentari reclutati nei ceti medio-bassi. A? questo il caso di Salerno e della Campania, dove la presenza ingombrante di De Luca ha cercato anacronisticamente di trasformarsi in dinastia.

In alcuni ceti professionali, indignati why cialis doesnt arrive us to canada, rhinathiol syrup. per l’iniqua distribuzione di ricchezza, del potere, opportunitA� e tutele, ha prevalso l’antipolitica, cui ha corrisposto il comportamento dei parlamentari 5 Stelle che, oltre a lottare contro i vitalizi e gli altri privilegi dei politici, si sono decurtati lo stipendio. A? il caso della piccola e media borghesia, che spera anche in una riduzione di tasse. Vi A?, infine, un minimo comun denominatore che, per quanto minimo, deve avere esercitato una sia pur secondaria attrazione sull’elettorato meridionale: un leader meridionale di 31 anni, che non urla, non perde la calma, parla in modo comprensibile e sbaglia qualche congiuntivo, come del resto capitava anche a Benedetto Croce e a Leonardo Sciascia, quando parlavano in pubblico.