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Controllo o motivazione per i dipendenti pubblici?

a�?Contro i furbetti del cartellino, ispezioni a sorpresa e impronte digitalia�? ha dichiarato al a�?Corriere della Seraa�? il nuovo ministro della Pubblica Amministrazione, vanificando 150 anni di esperienze organizzative e ricerche psicosociali costate milioni di dollari. Grazie a queste esperienze e ricerche gli esperti di scienze manageriali hanno capito che la produttivitA� di un operaio esecutivo, addetto a mansioni fisiche e parcellizzate, puA? essere imposta controllandolo con marcatempi e telecamere, mentre la produttivitA� di un impiegato o di un quadro che svolge mansioni intellettuali puA? essere ottenuta solo motivandolo. Ricorrere al controllo lA� dove occorre la motivazione, A? come raccogliere acqua con un colabrodo. La��attuale ministro della Pa, cosA� come alcuni suoi predecessori, ignorando ciA? che qualsiasi studente di human relation di Bocconi o Luiss conosce alla perfezione, propone il ricorso a rilevazioni biometriche, impronte digitali e ispezioni a sorpresa, affidate a a�?specialisti di modelli organizzativia�? che, se disposti a simili incursioni insensate, significa che specialisti non sono.A�Con interventi di questo genere ci si assicura che nella��ora giusta il corpo di ogni impiegato sia nella��ufficio giusto, ma non ci siA�assicura che, insieme al corpo, ci sia anche il suo cervello. Il piA? puntuale dei dipendenti, una volta seduto alla scrivania, puA? vagare altrove con il cervello o puA? farlo funzionare a passo ridotto. a�?La porta della prestazione intellettuale a�� come ha detto Chris Argyris, guru della Yale University a�� A? chiusa dal di dentroa�?.

Se davvero si vuole che gli impiegati, i quadri e i dirigenti pubblici aprano quella porta, la��ultima cosa da fare A? minacciare e inasprire i controlli, che finiscono per inasprire il clima organizzativo e indurre i furbi a escogitare ulteriori furbizie. Controllare A? piA? facile ma meno efficace di motivare. E per motivare i dipendenti pubblici, mettendoli in grado di fornire prestazioni degne di uno Stato postindustriale, occorre che essi condividano la mission della loro unitA� organizzativa, che il contesto fisico in cui essi operano sia esteticamente decoroso e tecnologicamenteA�attrezzato, che la loro professionalitA� sia alimentata da una efficace formazione permanente. Soprattutto occorre che ogni capo sia capace di guidare e motivare la propria squadra, possedendo la��autorevolezza e la competenza necessarie. Autorevolezza e competenza che occorre pretendere anche dai ministri.

(Tratto dall’Agenzia InPiA?)