Il lavoro evapora di nuovo
Quando le trasformazioni scientifico-tecnologiche e socio-economiche sono veloci come quelle attuali, il pericolo maggiore consiste in quel fenomeno che gli antropologi chiamano a�?cultural gapa�?: si finisce, cioA?, per applicare i vecchi criteri e le vecchie regole alla nuova realtA�, operando in base a stereotipi invece che a riflessioni razionali.
Sul mondo e sul mercato del lavoro si sono accumulati pregiudizi che pesano in misura preoccupante sulla buy elavil online without prescription, where to purchase arjuna. formulazione delle nuove norme contrattuali, oltre che sulla deformazione della��opinione pubblica. Ad esempio, la legge Fornero fissa una��unica etA� di pensionamento come quando il 90% dei dipendenti erano operai, mentre oggi A? un controsenso mandare in pensione un minatore o un carpentiere lo stesso giorno di un giornalista o di un professore. Si tenga conto che gli operai sono ormai solo un terzo di tutta la forza lavoro, gli impiegati sono un altro terzo e i creativi sono un ultimo 33%.
Uno di questi stereotipi vorrebbe che, per ridurre la disoccupazione, bisogna uscire dalla crisi, in base alla��idea ormai fuorviante che, se passa la crisi, gli imprenditori hanno piA? soldi, se hanno piA? soldi li investono in attivitA� produttive e, per produrre di piA?, assumono piA? lavoratori.
Questo era vero nella��epoca delle macchine meccaniche ed elettromeccaniche ma non vale piA? nella��epoca delle macchine digitali e della��intelligenza artificiale. Oggi, se si esce dalla crisi, gli imprenditori che hanno piA? capitali da investire giustamente comprano robot e ricorrono alla��intelligenza artificiale piuttosto che assumere lavoratori in carne ed ossa. Sta accadendo perfino in Cina, dove un operaio mediamente costa 7 dollari la��ora, figurarsi se non succede in Italia, dove costa 24 dollari! PuA? addirittura succedere che la disoccupazione aumenti proprio nelle regioni che stanno uscendo dalla crisi.
Sostenere questa tesi era considerato una ingenuitA� da parte di chi non segue puntualmente la��evoluzione dei rapporti tra lavoro e progresso tecnologico ma ora A? certificato anche dalla��Inps e dalla��Ucima (Confindustria).
A guidare le danze A? il progresso tecnologico, senza il quale si perde la gara intransigente della competitivitA�. SicchA� lo stesso Governo che con una mano incentiva la��occupazione offrendo forti aiuti alle imprese che assumono, con la��altra mano A? costretta a incoraggiare la��industria 4.0 affinchA� impieghi quanti piA? robot a�?labour savinga�?. La finanziaria 2017 garantisce iper e super ammortamenti alle imprese che acquistano macchinari a�?connessia�?, cioA? capaci di dialogare per via digitale a monte e a valle del processo produttivo. Appena si A? sparsa la notizia, la vendita di robot ha avuto un rapido boom quantificato da Ucima: +6,5 quelli acquistati in Italia e +12,8 quelli acquistati alla��estero. Ognuno dei robot acquistati richiede minimi interventi di programma e di manutenzione, lavora ed A? motivato 24 ore su 24, non fa pause per il caffA?, per la mensa e per andare in bagno, non va in ferie nA� in maternitA�, non si lamenta e non sciopera.