I padri della prima e della terza Repubblica
Nei sessanta giorni seguiti alle elezioni, i commentatori politici si sono lasciati andare spesso a paragoni sconsolati tra i leader usciti dalle urne e i a�?grandia�? leader del passato. Che rapporto esiste tra Salvini, Di Maio, Meloni, Berlusconi da una parte e De Gasperi, Togliatti, Andreotti, La Malfa, Nenni dalla��altra? In cosa differiscono? PerchA� i protagonisti attuali ci sembrano pigmei rispetto a quelli del passato e il paragone ci sembra quasi blasfemo? PuA? darsi che Salvini e Di Maio non siano meno intelligenti di De Gasperi e Togliatti; che Berlusconi e Meloni non siano meno scaltri di Nenni e Andreotti. Neppure la��etA� ci dice molto: quando si tennero le elezioni importantissime del 1948, Andreotti aveva 28 anni ed era dunque piA? giovane di Di Maio, che ora ne ha 31; La Malfa ne aveva 44, poco piA? della Meloni che ne ha 41 e poco meno di Salvini che ne ha 45; Nenni ne cialis canada trackable, celebrex sales in canada. aveva 57 e De Gasperi ne aveva 67, molto meno di Berlusconi, che ora ne ha 82. A ben vedere, le ragioni per cui i fondatori della Prima Repubblica risultanoA�piA? prestigiosi di quelli della Terza, sono soprattutto due. La prima: ognuno di quei politici del a��48 aveva alle spalle una��ideologia forte, un paradigma solido, un modello di societA� ben delineato da grandi maestri del pensiero.
Dietro Togliatti ca��erano Marx ed Engels, Lenin e Gramsci; c’era la Rivoluzione da��Ottobre e il dramma dello stalinismo. Dietro De Gasperi e Andreotti ca��erano duemila anni di cristianesimo, i Padri della Chiesa, gli ordini religiosi, Leone XIII e Sturzo. Dietro Nenni e Saragat ca�� erano Owen e Proudhon, Bernestein e Rosa Luxemburg. Dietro La Malfa ca�� erano Gaetano Salvemini e Benedetto Croce, Ugo Spirito e il New Deal di Roosevelt. Ognuno di questi politici del 1948 aveva in mente a�� ben chiara a�� che Italia voleva costruire; quali punti dei rispettivi programmi erano irrinunziabili; quali mezzi e tempi richiedeva la realizzazione di quei punti programmatici. I complessi, serrati ma esaltanti lavori della Costituente a�� dal 25 giugno 1946 al 31 gennaio 1948 a�� furono il banco di prova in cui ciascuna formazione politica potA� collaudare la propria forza e raffinare la propria competenza.
La seconda ragione per cui i fondatori della Prima Repubblica ci risultano giganti rispetto a quelli della Terza A? che essi si erano formati sotto e contro il Fascismo, in venti anni cruciali in cui la��impegno si pagava con il carcere o con la��esilio. Inoltre, alcuni di essi avevano specializzato la loro cultura presso organismi di estrema raffinatezza intellettuale, come La Malfa alla Treccani di Giovanni Gentile e De Gasperi nella biblioteca vaticana. La��insieme di questi fattori vanifica ogni paragone e provoca quasi una vertigine al pensiero che qualunque governo venga fuori da queste consultazioni sarA� comunque affidato a governanti privi di un solido modello teorico, di una visione lungimirante, di una��esperienza varia e profonda. CioA? di quelle doti che distinguono un politico da uno statista e che sono indispensabili per trasformare un paese malconcio in una nazione esemplare.